22 aprile 2012

My brother and I

Mio fratello é tornato a casa dal viaggio di lavoro...e in casa l'atmosfera é cambiata.
Il giorno che é arrivato, mia madre si agitava perché doveva pulire la sua stanza e stirargli le ultime cose rimaste.
Il giorno che é arrivato si é messa ai fornelli appositamente per preparargli un pasto nel caso fosse affamato.
Gli ha smontato la valigia. Gli prepara la colazione. E sempre qualcosa quando a fame.Lo lascia dormire fino a tardi. Lo sveglia dolcemente. Lo lascia oziare sul divano. Gli pulisce la stanza e gli rifa il letto.
E tante altre cose. Il bello é che negli ultimi anni li sta ordinando a me di farli.
Comunque inutile dire che con me non é così.
Ho capito che mio fratello é il preferito di mia madre, anche se lei non lo vuole ammettere. Ma almeno nelle piccole cose vorrei che la differenza non sia così abissale.
Non puoi voler bene a egual modo a tutte due i figli...sono pur sempre persone. Quindi comprendo..ma se con lui é la dolce mammina che lo vizia e lo coccola costantemente, con me é la mamma che ti sgrida e ti urla dietro per qualunque cosa tu faccia e non sarà mai soddisfatta o orgoliosa di te.
Vorrei solo che un giorno, appena sveglia, ci fosse una colazione pronta per me. Niente di speciale. Una tazza di té con un pacco di biscotti affianco magari. Ma per adesso mi devo arrangiare...e così mi passa la fame.

17 aprile 2012

She lose her mind

La mente non è più mia. Ormai l'ho persa come tutto il resto della mia schifosa persona.
Non sto bene. Per niente.
Però l'unica cosa che mi posso permettere è lasciar liberare cos'ho nella testa quando sono da sola. Quando non c'è nessuno in casa. Tutte le mie paranoie, ossessioni, paure, fobie, attacchi sono in bella mostra in un teatrino polveroso e decadente dove l'unico spettatore è la me stessa che piange ininterrottamente per quello che mi sta capitando.
Non posso più dire che sto male....lo ridico ogni volta che sono stanca ma tutto passa leggera come una brezza mentre io ho un'uragano infernale.
Ho pensato di aggrapparmi alla mano che mi è stata tesa...ma non riesco neanche ad accetare quella. Una fobia più grande mi prende e non quella di essere aiutata. E poi, questa persona ha anche la sua vita, non posso chiamarla a metà pomeriggio piangendo in piena crisi, mentre magari lei sta lavorando.
Dove sono finita?? Perchè....mi ritrovo così??

Adesso mi concentro. Mia madre sta per tornare, e io devo lavarmi la faccia. E mettere in ordine il casino che ho fatto.

12 aprile 2012

Qualcuno mi tende la mano. E io scappo. Nella direzione opposta. Terrorizzata.
E' qualcuno che conosco e a cui voglio un mondo di bene.
E' qualcuno di cui mi fido.
E' qualcuno che so non mi giudicherebbe e che capirebbe, e se anche non lo facesse, so che ci proverebbe.
Ma la rispetto e la ammiro, e le voglio troppo bene per farle conoscere cosa realmente succede nella mia mente da pazza.
Mi è venuto un attacco d'ansia al solo pensioro di lei che capisce tutti i miei comportamenti e i miei pensieri.
I miei silenzi quando tento di reprimere l'urlo nella testa per non mettermi a urlare veramente. I miei sguardi vacqui quando finalmente ho la testa morta. I miei tic autolesionisti quando invece la pazzia a vinto. La mia ossessione compulsiva verso tutto quello che è a portata di mano. La mia paranoia ogni volta che si parla di cibo, si menziona una cena fuori o si deve mangiare.
No...non riesco a sopportarlo. Non ancora.

2 aprile 2012

Una lama affilata sembra l'unica amica che abbia. Mi fa provare un dolore perfetto per il tumulto che ho dentro.
Vorrei non essere mai nata.
Vorrei...
Vorrei...
...é così semplice desiderare.
Bisognerebbe smetterla di desiderare ma ottenere.
Ogni giorno di più quello che voglio cresce in un desiderio sempre più pressante. Ma una razionalità, pazza per me, mi trattiene. Non mi lascia libera.
Devo smetterla di rimandare.
Una lama, mia amica, mi fa ragionare. Mi fa ricordare.
Perché vorrei non essere mai nata.
E smetterla di mangiare. Di dormire. Di respirare. Di vivere.
Perché vorrei morire.
Lentamente.