22 dicembre 2013

5.46 am

Come si fa a sbarazzarsi di se stesse?
Cancellare, come gesso su una lavagna, questa te così disgustosa.
Renderti un'altra persona. Una migliore. Perfetta.
Nelle ossa. Nella pelle. Nello spirito.
Perchè, sappilo, come sei adesso, non va bene.
Tutto quello che sei è un errore. Uno sbaglio del mondo.
Qualcosa che non doveva nascere.
Odia te stessa, il tuo spazio, la tua forma.
E ferisciti. Martoria il corpo. Sevizia il cuore.
Ucciditi.
E sarai libera di essere.


 Sto bene. Starò bene,

17 dicembre 2013

Ti guardi indietro e raelizzi che hai sprecato la tua adolescenza. La tua giovinezza.
Volevi esser qualcos'altro di diverso di quella schifosa ragazzina che sempre deludeva gli altri; che sempre prendevano in giro; che sempre mangiava e ingrassava; che sempre era fuori luogo, fuori spazio.
Ma non hai avuto la forza e il coraggio di cambiare il tuo essere e la tua forma.
Ti guardi adesso e...

...lasciamo perdere. In questi giorni non so perchè mi ostino a continuare a vivere.
Vorrei tante cose e tanto altro. Ma per quanta forza di vita ci metto, non è mai abbastanza.
Dentro continuo a essere inappropriata.

10 dicembre 2013

Ho sognato di esser cosparsa di benzina e, con un fiammifero, prendevo fuoco.
Ma un fuoco lento e doloroso, che mi toglieva le energie.
Poco a poco si estingueva, come se il mio corpo lo assorbisse, fino a rimanersi concentrato nella zona della gola.
E alla fine, dopo che tutto era finito, rimanevo menomata nella voce, e con ustioni concentrate in trachea.
Avevo una voce roca e sgraziata. Al suono molto dolorante.

Ho fatto anche un altro sogno che ricorre ogni tre-quattro mesi.
Ma è un pò lungo e complicato che manco io saprei come fermarlo a parole.

3 dicembre 2013

Un oggetto piccolo. Tagliente.
L'ho ereditato. Conservato.
Voglio vedere rosso.
Sentire il dolore. Forte e acuto nella carne.
Un'anima malata. Però é la mia.
Non rimproveratemi.
Non giudicatemi.
Non compatitemi.
Rimpiango quando mi tagliavo.
Rimpiango quando riuscivo a vomitare. A dimagrire.
Voglio sprofondare nei recessi disturbati del mio essere.
Anima marcia. Putrida e grassa.
Cuore in pezzi. Tagliato e tritato.
Persona pazza. Malata.
Sono io...nascosta dietro a un sorriso. E un'illusione.
L'essere umano é una tale contraddizione. Certe volte rido dei miei stessi stupidi bei pensieri.

26 novembre 2013

Tired for wake up but not for dreams

Sono stanca. Molto.
Al mattino non riesco ad avere la forza di alzare le palpebre.
Sto mangiando un po' meno del solito, ma forse non sono più abituata.
Ma non voglio proprio riprendere il ciclo dei tre pasti.

Il prossimo anno parto. O almeno, sto progettando di partire. Lontano. Molto lontano. Via dall'Italia. Oltre oceano. Meta l'America.
La mia coinquilina e amica vuole partire insieme al suo ragazzo statunitense. E io ne approfitterò per realizzare uno dei miei più grandi sogni.
Studiare e vivere. Lontano.

Sarò perfetta per quel giorno.

11 novembre 2013

Ho tante cose per la testa.
Vorrei poter tornare a quei giorni in cui scrivevo ininterrottamente.
Senza problemi.
Ma adesso tutto mi rimane bloccato in gola.
Neanche riesco a formulare frasi.

Continuo a ripetermi che qualcosa non va in me.
Sono bloccata da me stessa.
Cioè, più precisamente dall'altra me.
Eppure siamo la stessa persona no??
Eppure non voglio mandarla via...
E vorrei solo prendere il via.

Mi sento vecchia.
Come se avessi sprecato la mia vita di giovane donna.
Come se non avessi più tempo.
Ma non riesco neanche a muovermi più velocemente.
Sono sdraiata nel corso della vita.
E mentre vorrei camminare o correre come fanno le altre persone, io striscio o sto fema.
Sento il peso di qualcosa che mi grava lasciandomi a terra.
Senza fiato.
Completamente stanca.

E la gente, senza problemi, mi cammina sopra.
Mi schiaccia, non vedendomi.
Perchè gliene dò la possibilità?? No.
Mi ribello.
Ma non mi vedono, e quindi non capiscono.
Ma non voglio compassione.
Non voglio pietà.
Vorrei solo che la smettessero.

Ma a 22 anni come ci si fa a sentire così?!?!?
E' sbagliato??
E' giusto??

E intanto continuo a far sogni sulla morte. Sulle ossa e il sangue. Ci sono insetti. E c'è sempre qualcuno che mi insegue e ride.

4 novembre 2013

Oggi riprende l'università per me.
Sveglia presto. Lezioni a dipingere per 9 ore. A creare. Pranzi di fretta o saltati. Tanti caffè. Tanti pensieri.
Sono pronta?!? Non so. Penso solo che quest'anno poco mi devo far influenzare. Devo trovare il mio qualcosa nell'arte.
Una mia amica, una mia cara amica, che conosco da anni, e a cui ho raccontato quasi tutto, dice alle mie spalle che ormai sono rovinata.
Rovinata capite?!?!?
A 22 anni sono rovinata.
Dice che copio lei e un'altra amica in tutto e per tutto.
Ahhh!! Dovrei esserci abituata a queste cose...ma questa mi ha fatto particolarmente male.
Lei mi ha deluso, parlando a terzi così.
Io mi sento stupida ad avergli confidato delle cose.
E ho capito che non mi conosce. Affatto.
Non sa niente di niente ma si prende il lusso di giudicarmi senza neanche parlarmi in prima persona.
Ma anche questa passera. Sono più forte. E la solitudine é la mia compagna.
Va tutto bene...o cerco di convincermene.
Ce la posso fare.
Oggi inizia l'accademia. Riprendo l'università popolare.
Oggi mi riprendo.

P.s. devo raccontarvi della scorsa settimana. Sono andata ad amsterdam. *_*

6 ottobre 2013

Happy Birthday Myself

Fuori piove. Fa freddo. Il tempo ideale per me.
Sono sul pullman, in compagnia di persone sconosciute.
Penso, guardando fuori.
Non sono cambiata molto dall'anno scorso. Che patetica fallita.
Rido amaramente tra me e me perché ho grandi desideri che non riesco a raggiungere perché sono debole, stupida.
Rido per non piangere.
É quello che faccio così spesso ultimamente.
Le persono credono al mio sorriso e pensano che io stia meglio. Pensano che io stia incominciado a essere felice.
Sono davvero una brava attrice.
Magari qualche passo in avanti l'ho fatto sulla mia vita.
Ma il grande problema continua ad essere li.
Il problema con me stessa e quell'altra. Con il mio corpo. Con il mio cuore stanco. Con il mio stupido cervello. Con tutto quello che ero, che sono e, se continuo così, anche con quello che sarò.
Non vado bene. Punto.
Vorrei esser diversa.
Guardarmi allo specchio, guardare il mio fuori e il mio dentro, e non disgustarmi. Non piangere. Non voler sparire da questo mondo.

Ahhh!!!che pensieri il giorno del mio compleanno.
Ma questo giorno mi ricorda sempre che io non merito questo invecchiare. Non merito questa vita.
Questo andare avanti in maniera tanto inutile.
Avrei così tanto da dare e ricevere...ma il muro si fa sempre più alto ogni giorno, ogni anno che passa.
Facendomi sprecare tutto.

19 settembre 2013

"all'interno aveva scritto qualche verso che ci raffigurava come lo zingaro e il matto, l'uno che creava il silenzio, l'altro che ascoltava con attenzione quel silenzio."

Zingara e matta. Stessa persona.

Sono partita per due settimane.
Sono andata in un luogo fatto da natura, muschio e alberi.
Giornate a cantare e suonare. A fumare tutto il giorno marijuana. A dipingere fino a tarda notte. A camminare in un bosco per ore fino a perdersi. Giornate di pioggia in cui non si faceva altro che dormire. Giornate di sole in cui non si faceva altro che creare qualcosa. Qualcosa di insignificante oppure di meraviglioso. Ma non importa.
In questo viaggio ho scoperto tante cose. Su di me e sulle mie possibilità. Sulle mie capacità.
Ma da quando son tornata vedo davanti a me tante strade tutte buie. Qualunque io prenda, è un andare alla cieca. Ma lei è sempre con me. Sempre. E questo mi rassicura.
Io creo il silenzio. Il silenzio nel mio mondo di caos. Io sono la zingara.
L'altra me è quella che ascolta questo silenzio. Lo ascolta con molta attenzione e lo comprende. L'altra me stessa è la matta. Sono due persone quelle che invadono questo corpo. E non si è mai veramente soli allora??

25 agosto 2013

Non capisco.
La gente mi ferisce.
Quelle più vicine a me mi uccidono ogni volta.
Sono sbagliata.
Sono mal costruita.
Dovrei morire.
Dovrei uccidermi.
Tagliarmi i profondità le vene.
Ingoiare detersivo e pillole.
Non so come....ma dovrei morire.
Non ho più famiglia.
Perchè nessuno mi ama per come sono?
Perchè non vengo accettata così come sono?
Faccio schifo.
Faccio schifo perfino a persone che mi conoscono da tutta la vita e che mi hanno vista crescere.
Faccio schifo a mio fratello. Colui che seguivo giorno e notte.
Colui che a smesso di essere mio fratello da tanto tempo.
Faccio schifo.
Faccio schifo.
Faccio schifo.
Faccio schifo.
Faccio schifo.
Faccio schifo.
Dovrei solo morire.
Dovrei semplicemente uccidermi.
Adesso lo faccio.

16 agosto 2013

Five Days are Passed


Peso tutti gli alimenti, altrimenti non lo mangio.
Conto le calorie di ogni singola cosa.
Rifiuto il cibo offerto.
"No, sono piena." Bugia.
La notte il mio stomaco si contorce tanto dalla fame che non riesco a dormire.
Non è abituato. Negli ultimi mesi mi sono lasciata andare, e questi si è espanso per poter contenere il cibo che ingerivo. Adesso agonizza per quanto poco ne introduco, rispetto a prima.
Mangio quanto basta.
Non sono così idiota da smettere completamente di mangiare da un giorno all'altro, così da ricadere in un'abbuffata dopo tre giorni. E si blocca pure il metabolismo.
"Non serve", mi ripeto, mentre mangio un frutto. Mentre pulisco le carote da far bollire.
Devo darmi tempo.
Piano piano si riducono le porzioni.
Piano piano si perde peso.
E quando arriverà il giorno in cui avrò raggiunto il mio obbiettivo, sarò gia libera di non mangiare.


Aggiorno presto...
....tante cose da scrivere, da raccontare.

12 agosto 2013

I'll take the emptiness. I'll make it mine. Look how I fall down.


E' molto che non scrivo.

E' strano perchè questo è l'unico posto in cui non devo censurare i miei pensieri, la mia mente malata.
Ma nell'ultimo periodo, mi sono persa nell'illusine di una vita insulsa. Ipocrita.
Mi sono ripetuta che ero una fallita, perchè dopo tanti anni non ero riuscita a raggiungere ciò che desideravo.
Ho messo da parte la vera me stessa per pura codardia.
Continuavo a sentire quella voce nella mia testa, ma non le davo ascolto, perchè era troppo difficile in quel momento starla a sentire.
Ma quella voce è sempre lei. La vera me stessa che cerca di uscire.
E poi non ascoltavo le altre. Non volevo.
Per molti sono voci malate, in una mente ancora peggiore.
Ma inutile negarlo.
Sempre in lotta, e mai un vincitore.
Non voglio continuare così.
Oggi riparto.
Riparto per realizzare ciò che desidero.
Riparto per essere ciò che desidero.





13 giugno 2013

Stasera sono andata a cena fuori.
A fine cena mi sono diretta tranquillamente in bagno.
E, come se fosse la cosa più ovvia e naturale, ho vomitato tutto il pasto.
Non avevo mangiato molto.
Ed era da circa quattro mesi che non vomitavo.
Non é stato neanche difficile.
Come se non avessi mai smesso nel tempo.
Non so neanche cosa pensare.
O come mi sento.

11 giugno 2013

Ho fatto un sogno la scorsa notte. Mi ha svegliata di colpo. Mi ha lasciato confusa. Di solito non ricordo mai i sogni, tranne quelli ricorrenti. Questo volevo ricordarmelo. Questo non dovevo lasciarlo andare.

Sono in una stanza. Fatta di cemento freddo e piastrelle azzurre che partono da terra e arrivano a metà muro. C'é una grande vasca da bagno e di fianco, sulla sinistra, un lavandino. Sopra di esso c'é uno specchio sporco e rotto. Dentro al lavandino c'é un phon attaccato ad una presa vicino allo specchio. Il phon é acceso, e dal rubinetto sopra di esso ci scorre dell'acqua. Cade sopra il phon incessantemente e so che é pericoloso prenderlo in mano.
Mi avvicino e mi guardo allo specchio. Sono orribile. Gonfia e con gli occhi rossi da cui cola del trucco. Immagine di me stessa abbastanza grottesca. Ho i capelli bagnati. Guardo il phon e decido di prenderlo e che non me ne frega niente se può essermi fatale. Devo asciugarmi i capelli.
Ma non mi succede niente. Niente scossa elettrica. Niente di niente.
Mi sto asciugando i capelli quando nella stanza entra un ragazzo sui 25 anni circa. Vestito con camicia bianca e jeams neri. Nel sogno lo conosco ma non ho la più pallida idea di chi sia. Entra dal nulla. Nessuna porta o finestra ha attraversato perché la stanza non ne ha.
Poso il phon di nuovo nel lavandino, sotto l'acqua corrente. Tanto non succede niente.
Il ragazzo mi dice di stare attenta e che bisogna chiudere l'acqua e staccare la presa elettrica. Non mi da il tempo di agire che lo fa lui stesso. Come se fosse troppo pericoloso per me.
Stacca la spina, e niente gli succede. Chiude l'acqua e prende il phon, e niente gli succede. Arrotola il filo attorno al manico e posa il phon sul bordo della vasca. Dieci secondi dopo che non ha più il phon tra le mani viene percorso da tre potenti scariche elettriche. Come se avesse dei fulmini all'interno che gli riversano nel sangue una potente energia elettrica tutt'e tre le volte.
Cade sopra il lavandino. Il volto e il busto sono rivolti verso l'alto e le gambe sono in una strana posizione. Gli occhi sono spalancati e vitrei. Il corpo emette fumo lento dalla pelle.
Sono confusa su come sia potuto accadere. Ma non ho paura, solo confusione e preoccupazione per questo ragazzo che conosco.
Ad un tratto, un'esplosione dal centro del suo petto all'altezza dello sterno. Fuoco che gli parte da dentro. Un'autocombustione molto potente all'inizio. E poi il fuoco incomincia lentamente ad espandersi per tutto il corpo, partendo dal punto d'inizio. Piccole fiamme che bruciano la sua carne. Che però l'hanno ucciso perché non si muove. Non respira. Non vive. E solo un corpo in fiamme.
Mi avvicino fino ad arrivargli accanto con la testa sporta in avanti sopra di lui. Sono ancora più confusa e adesso anche triste perché é morto. Gli guardo il punto da dove si é originata l'esplosione, e si é formato una voragine fatta di carne e sangue che bruciano. Ossa che diventano cenere. Marcio e poltiglia di quello che prima erano gli organi interni. Fisso il buco e riesco a vedere dall'altra parte. C'é lo scarico del lavandino. E quello che cade dal corpo ci finisce dentro. Rimango a guardare fino a quando lo scarico non incomincia a intasarsi. Sono sopra questo corpo che guardo dal buco che si é generato. Vedo lo scarico pieno di carne, ossa e poltiglia.
E mi sveglio.

7 giugno 2013

Sono divisa. In tante me. Tutte urlano un qualcosa. Tutte vogliono attenzioni. La mia parte malata. Quella sana. Poi arriva quella ragionevole. Quella capricciosa. Quella fallita. Quella incostante. Quella arrabbiata. Quella distrutta.
Sono tante. Sono troppe.
Mi ricordo il nome di poche. Ne ascolto le urla della maggior parte.
Sto provando a vivere la mia vita. Un pò troppo incasinata, ma si vive certi attimi.
E poi la tua mente ti controlla. Le altre te vogliono spingerti, urtarti, schiavizzarti. E con prepotenza irrompono. Feriscono.
"Lotta contro di loro". Ti ripeti. Ma chi sono loro?
E diventi un pò più assonnata. Un pò più stanca.
Ogni volta cambio. Piango lacrime impossibili. Ed esse cadono su ferite da cucire.
Brucia come il sale.
Mi guardo allo spechio e non ci sono.
Non ci sono.

6 maggio 2013

Want control

A perfect body. A perfect soul.

F**king Perfect

Dopo tanto tempo, riprendo a scrivere il diario alimentare. Rivoglio la sensazione dello stomaco vuoto. Del controllo. Della forza che mi spinge a continuare verso la mia meta.
Rivoglio quella speranza che mi spingeva ad andare avanti.
A piccoli passi, riprenderò ad andare avanti solo a tè profumati, caffè bollente, sempre senza zucchero. E fumo tossico nei polmoni.
Adesso non ce la farei. Ricadrei nel vortice di abbuffate e vomito. E non voglio. Abbuffarmi assolutamente no. E il vomito, solo in casi estremi in cui senta troppo il peso. Ma voglio arrivare a un punto in cui non abbia niente da dover rigettare.
Lo so che parlando così significa che non va per niente bene. Il tutto non è per niente sano e salutare. Ma voglio l'annullamento. L'autodistruzione.
Voglio sentir male nel corpo, così da scordare il male dentro che mi cresce sempre più.

4 maggio 2013


E' da un pò che non scrivo.
Mi piacerebbe riprendere ad aggiornare il blog molto più frequentemente.
 Come facevo un tempo che almeno una volta al giorno vi scrivevo.
Adesso non trovo neanche il tempo di scrivere sopra il mio quadernetto dei D.A....che ovviamente va a puttane.
Il tutto è un'enorme casino.

Il 15 giugno parto per stagione.
Mi piacerebbe partire con un peso decente.

Devo mettermi in pari con lo studio e i progetti dell'accademia.
Ho troppe cose da fare e sempre poco tempo e poca volontà.

Ho sempre sonno. Sempre stanca e debole.
La mia coinquilina-amica dice che è perchè non mangio.
Minchiate.
Sarei allora un pò dimagrita.
Ma le cosce e la pancia dicono un'altra cosa.

Fortuna-sfortuna che non ho una bilancia a casa.

Stasera non esco.
Vorrei andar a dormire adesso.
Invece starò sveglia a completare un progetto pittorico e a studiare un pò di anatomia.
Voglio progettare anche una dieta che andrà avanti fino al 15 giugno.

Devo uccidere questo schifo di obesa che sono.

10 aprile 2013

Mi circondo di persone che non mi vedono. Non vedono cosa faccio per loro. Non vedono gli sforzi e le difficoltà che incontro per stargli vicino e aiutarle. Non mi vedono. Egoiste ed egocentriche nell'anima. Così era con mia madre. Così é adesso con le persone che ritengo amiche. Sono proprio una stupida. E sono stanca. La terra é più in alto di me.

1 aprile 2013


Tutto andrà. Andrà bene.
Sarò diversa. Sarò migliore.
Devo esserlo.
Sono stanca, tanto stanca di questa me.

14 marzo 2013

We Accept The Love We Think We Deserve

Accettiamo l'amore che crediamo di meritare.

Io non accetto l'amore. Non lo merito. Lo desidero, certo. Un amore che scaldi il cuore e ti faccia sentire piena. Ma non è per me. Rifiuto l'amore come rifiuto me stessa.
Come sono patetica.
Ho 21 anni, e sono sempre stata sola. Mai un ragazzo o una  ragazza.
Mai ricevuto un vero bacio. Sempre un surrogato.
E si, sono ancora vergine. Chi si approcciava a me solo perchè vedeva un grande seno e una ragazza cicciona da scopare con un sacco in testa e a luci spente, io non lo accettavo. Almeno questo.
Però so che se rimango così, con questo corpo, con questo schifo, nessuno mi può veramente amare. Nessuno.
Lo so che per molti non ha nessun senso ciò che ho scritto. E direbbero che basti che ami me stessa e le persone incominceranno ad amarmi. Ma no, questo non è il mio caso. Questa non sono io.



5 marzo 2013

Io mi devo annullare.
Devo diventare un prodotto meccanico dell'ambiente che mi circonda.
Non posso parlare che poi mi si chiede di star zitta.
"La tua libertà finisce quando inizia quella di un'altro"
Cazzata.
Egoisticamente la gente pensa sempre e solamente a quello che vogliono.
Non ci sarebbe niente di male se questo non limiterebbe la libertà di un'altro individuo.
Ma tanto sono io che sono sbagliata.
Io ho fatto l'errore.
Io devo tacere.
Perchè quello che dico non piace.
E quello che penso è anormale.
Quindi non parlerò più apertamente.
Non mi esprimerò più sulle cose che mi appassionano.
Ma state pur certi che nella vita si nasce e si muore soli.
Mi sentirò sola ma, se questo mi darà la libertà di non dovermi più piegare a gente egoista e ipocrita, così sarà.

E' tardi, ma non ho sonno. Passo a leggervi un pò.

19 febbraio 2013

Vado al cinema da sola.
Le amiche mi dicono che non hanno soldi per venire. Non hanno 4€ da buttare per andare al cinema ma escono tranquillamente ad apericene e cene (cibo, sempre cibo).
Vado a vedere uno spettacolo del Cirque du Soleil da sola (fantastico comunque). Al tempo che chiesi a chiunque di accompagnarmi, nessuno voleva, e alla fine mi arrangiai. Quella sera scopro che un gruppetto di amiche alla fine c'era. Mi son ritrovata comunque, a fine serata, alla fermata da sola ad aspettare il pullman.
Oggi vado a Genova a vedere una mostra di Steve McCurry (fotografo che adoro) da sola.
La gente parla parla di organizzare di andare a vedere questo e quello. E poi, alla fine, non hanno voglia, non hanno soldi oppure hanno altri impegni.

Ultimamente faccio tutto da sola. Se sto dietro alle persone, non farò mai niente di quello che voglio. Meglio soli che male accompagnati. Non si può aspettare gli altri. Non si può contare sulla gente.

Questo l'ho capito tanto tempo fa. Però succede che qualche volta il peso di esser sola si faccia sentire. Per esempio, sei di notte alla fermata del pullman che lo aspetti al freddo da più di mezz'ora, un'ubriaco si avvicina alla fermata, e tu non hai nessuno che puoi chiamare per venire ad aiutarti con un passaggio in macchina.

Ma ci sono abituata. La solitudine la conosco. E va bene così.

16 febbraio 2013

Sono uno sbaglio.
Penso sbagliando.
Agisco sbagliando.
Vivo sbagliando.
Perché per una volta non mi si riconosce un minimo di cazzo di merito? Semplice, sono uno sbaglio. Non vado bene. Mai.

12 febbraio 2013

Sei lì, che vivi la tua vita, magari stai parlando con la tua coinquilina di come pagare la bolletta, e tutto torna. In un millesimo di secondo sei di nuovo la pazza di prima. Per un attimo ti vedi da fuori. Tu e il tuo grasso. Lo schifo che sei. Tu, semplicemente uno sbaglio. E tornano le altre che vivono in te, che si erano messe a riposo fino ad adesso. Tornano con le loro voci. Non sei più di nuovo te e basta. Sei te, la tua vita, la tua pazzia, la tua malattia, la tua personalità multipla. Tu e il tuo dolore così dolce.
Sento la forza di rifiutare il cibo sempre più forte.
Sento la voglia di tagliarmi sempre più forte.
Sento il peso di quello che non sono mai stata, delle mie rinunce, dei miei fallimenti, sempre più forte.
Sento la colpa sempre più forte.
Tutto pesa il doppio. Il mio corpo. Il mio cuore ferito. La mia anima scarna.

Prima non sentivo niente di niente.
Prima provavo, rinunciavo, e non sentivo niente.

Com'è possiblile?

5 febbraio 2013

All I Do, It's Always Wrong

Sono io che sbaglio, vero??
Se a me non importa di mangiare e, in fondo, non importa neanche a voi...mi chiedo....che cazzo volete dalla mia fottutissima vita!!!
Smettetela di farmi la paternale.
Smettetela di far vedere che vi importi.
Può succedere per i primi cinque minuti ma poi diventate egoiste come ogni altro fottuto essere umano ci sia al mondo.
Non raccontatemi la favoletta che voi ci sarete....non è vero...so per certo che alla prima occasione di guadagno, profitto o vantaggio vi capiti nella vita, voi calpesterete chiunque vi stia attorno.
Ok, lo comprendo. Lo accetto.
Ma non rompetemi la testa e il cuore con promesse di merda e false presenze.

Oggi non riuscivo più a sopportare l'egoismo di certe persone. Domani perdonerò. Come ho sempre fatto. Ma il coltello rimane piantato sempre lì. Ogni volta che capita qualcosa del genere va più a fondo....ma da lì non si toglierà mai.

Grazie mille per il sostegno ragazze. Almeno qua, qualcuno che mi ascolta, c'è. <3

2 febbraio 2013

Devo raccontare i miei pensieri a qualcuno, ma succede che nella mia realtà non é possibile. Non posso esser sincera. E questo mi pesa.

25 gennaio 2013

SuperStupidFatGirl

Sono ingrassata.
In due settimane ho preso tre chili.
Cazzo.
Tre chili.
Mi vien da piangere.
Non voglio veder quel numero aumentare.
Non  riesco a sopportarlo.
Mi fa male dentro.
Proprio in mezzo al petto.
Sento la pressione sul torace.
Una lama mi trafigge.
Mi rompe le costole.
E mi toglie il respiro.
Fa male.
Fa troppo male.
Non posso continuar così.
Anzi...
Non voglio continuar così.
Basta, cazzo!!!
Non voglio cercar di stare meglio.
Non voglio provare a superarlo.
Voglio quel dannattissimo corpo emaciato.
Quelle stupende ossa sporgenti.
Quella favolosa sensazione di stomaco vuoto.
Quella morte. Solo quella semplice morte.

Mi prendo 4 pastiglie di Dulcolax.
Studio finchè riesco a tener gli occhi aperti.
E da domani, incomincio la discesa.
Diminuirò piano piano le calorie che ingerisco fino a che non raggiungerò l'aria.
Quella bilancia dovrà segnare sempre meno.
Sempre meno.

17 gennaio 2013

Hope there's someone
Who'll take care of me
When I die, will I go
Hope there's someone
Who'll set my heart free
Nice to hold when I'm tired
There's a ghost on the horizon
When I go to bed
How can I fall asleep at night
How will I rest my head

7 gennaio 2013

Sono sdraiata nel mio letto nella mia nuova sistemazione. Tento di studiare, ma mi ci vuole il triplo della forza di concentrazione che normalmente impiego.
Sono confusa. Mi viene da piangere. É solo la prima sera che passo nella mia nuova casa e sono già in paranoia. Mi chiedo perché l'ho fatto. Perché non me ne sono reastata a casa mia. Nella mia casa dove tutto mi é familire. Dove ci sono i miei soliti problemi. Dove ci sono le mie cose. Dove ci sono i miei gatti. Il mio letto.
Quando si dice che il cambiamento spaventa...porca putt**a a me sta per iniziare un'attacco d'ansia. Nella mia testa continuo a pensare "che cazzo sto facendo?!?!?voglio tornare a casa!!!".
Ma...ma poi mi dico che comunque, ho sempre voluto esser indipendente. E sarà un'esperienza nuova che mi aiuterà a crescere e maturare. Che mi darà la possibilità di poter finalmente fare tutto quello che voglio. Non devo render conto a nessuno. Ne dei miei orari. Ne dei miei pasti. Niente di niente. Sarà anche una cosa temporanea, fino a giugno almeno.
E adesso devo solo far passare il panico. Devo solo abituarmi al cambiamento. Devo solo tranquillizzarmi.
Andrà bene vero?!?

6 gennaio 2013

something that could be a change

Domani me ne vado di casa.
Ho preso una stanza vicino al centro di Torino.
Porto qualche vestito. Un cavalletto per dipingere. La mia chitarra. Qualche libro.
Devo prendere una lampadina altrimenti starò al buio.
Magari mi compro una tazza per il tè, come regalo personale di inaugurazione.
Sono piena d'ansia. E di aspettative.
Il cambiamento fa paura.
C'è la farò? Questa è l'unica domanda che mi circola in testa.
Non so ancora la risposta, solo il tempo me lo dirà.
Intanto ho un piano. A dir la verità più di uno.
Un piano alimentare. Un piano per lo studio. Un piano per trovare un secondo lavoro.

3 gennaio 2013

2013

Un'anno fa scrivevo:
"....Ho l'impressione che questo è il mio ultimo anno per realizzare tutto quello che volevo.
Essere me stessa. Dentro e fuori. E smetterla di fallire.
E' un ultimatum che dò a me stessa. Se entro quest'anno non divento e non faccio le cose che da una vita sogno di essere e fare, non so di cosa sarò capace.
Quindi la mia posizione adesso è: mi sono rialzata e non devo più cadere. Neanche per sbaglio."

Ah! Stupida e illusa. Una fallita che non riesce a stancarsi di provare, e non ha lo spirito di mettersi a tacere.

Sapete però "Il lupo perde il pelo, ma non il vizio", e anche in questo inizio anno, io mi prefiggo degli obbiettivi. Delle mete. Dei desideri.

Altrimenti quale sarebbe la forza motrice che mi spinge a vivere ogni giorno in questo mondo??

Se non avessi i miei fallimentari scopi da voler raggiungere, non sarei ancora in vita, e avrei posto fine alle mie stupide pena molto tempo fa, pronta a ingiottire quelle pillole prese chissà dove, con una bella dose di tequila.


Comunque...i miei desideri-obbiettivi per l'anno nuovo:

-raggiungere il peso desiderato. dimagrire.
-andare bene benissimo all'accademia.
-seguire bene le lezioni all'università popolare.
-riuscire a farcela con l'affitto.
-riprendere chitarra.
-continuare con i tatuaggi.
-rivoluzionare i capelli.
-ritornare a praga.
-andare a stoccolma.
-interrail.

e poi....e poi....ci devo pensare...
....ma voglio illudermi d'esser positiva.